I congiunti prossimi di un soggetto deceduto a causa di un illecito hanno diritto a ottenere il risarcimento, a titolo personale e non ereditario come da Sentenza incidenti stradali mortali del danno non patrimoniale subito per la perdita della persona cara .
Ormai da anni è pacificamente ammesso che i prossimi congiunti del soggetto deceduto a causa di un illecito (sinistro stradale) abbiano diritto ad ottenere il risarcimento, a titolo personale (iure proprio) e non ereditario, del danno non patrimoniale subito per la perdita della persona cara (ormai definito, in giurisprudenza e dottrina, “danno da perdita del rapporto parentale
Il diritto al risarcimento di tale danno è stato definitivamente consacrato dalle note sentenze delle Sezioni Unite del novembre del 2008 (Cass. civ n. 26972 e seguenti)
Così sinteticamente ricordato l’attuale fondamento giuridico del diritto al risarcimento dei congiunti nell’ipotesi di perdita di una persona cara in conseguenza dell’illecito da altri commesso, si pone però il problema dell’individuazione sia della responsabilità di terzi, e sia dei criteri di quantificazione del relativo risarcimento.
Provare la responsabilità di terzi In caso di sinistri mortali, l’intervento delle forze dell’ordine (Polizia stradale, Vigili Urbani, Carabinieri, etc.) sul luogo del sinistro per i rilievi di rito (misurazioni, foto, dichiarazioni delle parti e dei testimoni, etc.) ricostruisce in maniera quasi sempre esaustiva l’accaduto. Quasi sempre, perché a volte si deve ricorrere a delle perizie per la ricostruzione dell’evento.
Il processo di ricostruzione cinematica degli incidenti auto ovvero gli incidenti che occorrono tra autovetture, prevede sempre una corretta investigazione e la raccolta di tutte le informazioni ed elementi di prova utili ad individuare e ricostruire l’incidente. Ricostruire il comportamento dinamico delle autovetture durante la collisione o incidente automobilistico
come sono giunti all’urto e come gli stessi si sono separati a seguito dell’urto, rappresenta un fase molto delicata la quale necessita di numerose ore di documentazione studio ed analisi . Una volta svolta questa fase di “analisi della responsabilità, le Compagnie di Assicurazione, ai sensi dell’art. 12 del D.P.R. 18 luglio 2006 n. 254, determinano la responsabilità dei conducente nei sinistri stradali utilizzando la tabella “Barem di responsabilità, in conformità alla disciplina legislativa e regolamentare in materia di circolazione stradale.
Cos’è la tabella “Barem di responsabilità È una tabella, che contiene delle ipotesi ricorrenti di incidente stradale nelle quali viene già attribuito e ripartito “per legge il grado di responsabilità con riferimento alla specifica fattispecie di sinistro. E se il tipo di incidente non ricade in nessun dei casi previsti?
In questo caso l’accertamento della responsabilità è compiuto con riferimento al caso specifico, sulla base dei principi fondamentali che derivano dalla circolazione stradale, cioè si analizza in dettaglio ogni elemento utile per valutare la responsabilità di ogni conducente, anche sulla base delle prove oggettive.
In caso di attribuzione di concorso di colpa o colpa piena, che evidenzia ad esempio un mancato rispetto del limite di velocità , del mancato utilizzo degli indicatori di direzione può determinare una corresponsabilità della controparte, quantificabile in misura variabile dal 30% al 70%, con la possibilità dunque di vedersi riconosciuto una parte di risarcimento per il danno subito.
Come quantificare il danno da morte? A tal proposito, fermo restando che anche la liquidazione di tale danno, in quanto danno non patrimoniale e quindi del tutto svincolato dalla capacità reddituale del deceduto e della sua eventuale contribuzione (venuta a mancare, appunto, con la morte) economica nell’ambito della famiglia.